Algeria, Tunisia, Egitto, Yemen, Bahrein, Libia, forse arriverà il turno dell'Arabia: rivolte che sembrano avere un comune denominatore, la voglia di democrazia, la fame e la corruzione, ma scenari completamente diversi.
La Libia dei tanti investimenti esteri che creano imbarazzo all'Occidente vive una rivoluzione sanguinosa, forse al pari di quella che portò all'indipendenza dal colonialismo; l'Egitto di Mubarak che è riuscito per anni a fare da ago nella bilancia nel conflitto israelo-palestinese, la Tunisia dei tanti giovani laureati e senza futuro, il Bahrein dell'assenza di diritti umani (caratteristica comune in nord Africa): potranno questi paesi senza un passato democratico evitare la fine dei governicchi dei paesi del resto dell'Africa e a disporre in maniera oculata e indipendente delle loro risorse?
Sarà la volta, dopo la Yugoslavia e l'Iraq, di questi paesi che hanno più volte dimostrato l'attitudine a farsi governare solo da dittature? Vedremo.
Mentre la situazione in Libia peggiora....
Caro Franco, qui le lettere non bastano più...
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