giovedì 3 marzo 2011

In un mondo perfetto: l'Afghanistan (Prima parte)...



Ai Khanoum
Già meta degli hippie che si avventuravano lungo la Karakoram Highway negli anni Settanta, l'Afghanistan non ha mai realmente vissuto un periodo di pace, unità e prosperità: forse l'ultimo a saggiare un momento simile fu addirittura Alessandro il Grande, da queste parti conosciuto come Iskandar, che ci ha portato la leggendaria città di Ai-Khanoum. Individuata dagli studi dell'epoca come Alessandria sull'Oxus (dal nome di uno dei due torrenti che la costeggiano), fu costruita durante il regno dei Greci e ultimata da Seleuco I nel IV secolo a.C.; dotata di difese naturali grazie all'altopiano su cui si erge, la città venne riscoperta negli anni '30 casualmente durante una battuta di caccia.
Il prezzo del biglietto comunque sarebbe già ampiamente ripagato dal parco nazionale di Band-e-Amir, con i suoi splendidi laghi incastonati fra le montagne dell'Hindu Kush e le dighe naturali generate dai depositi solforosi nel corso dei millenni..
Laghi del Band-e-Amir
E come dimenticare la dolorosa fine dei Buddha di Bamiyan, località fiorente nei secoli passati lungo la via della seta, che ospita(va) due giganteschi Buddha scavati nella roccia della montagna: purtroppo la follia del mullah Omar ne ha decretato la fine dopo ben 1500 anni a colpi di cannone, in segno di sfregio a tutto il resto dell'Occidente e contravvenendo alla tradizione islamica di preservazione dei siti archeologici delle diverse fedi religiose. E' comunque in progetto un tentativo di restauro da parte dell'UNESCO.
Non potrà inoltre mancare un viaggio in uno dei centri culturali più importanti dell'Asia Centrale, nonché produttore di uva passa ben conosciuta in Europa sin dalla notte dei tempi: Herat, con la sua fortezza  EkhtiYaruddin, la sua Moschea del Venerdì e i suoi bazar.    

Fortezza di Ekthiyaruddin







Se poi volete un resoconto turistico "sui generis" consigliamo "Bad lands - Un turista sull'asse del Male" scritto da Tony Wheeler, leggendario creatore della Lonely Planet, che nel capitolo afghano doppia il viaggio compiuto da figlio dei fiori negli anni '70. Un solo avviso: è datato 2007 nella versione italiana e le cose cambiano spesso, da quelle parti...

    

Nessun commento:

Posta un commento